Quanti movimenti compie un farmacista ogni giorno al banco?

I farmacisti lavorano, oggi più di ieri, in molti contesti diversi ed hanno varie azioni da compiere e differenti responsabilità.
Precedenti studi hanno dimostrato che la “gestione” della prescrizione, l’interazione con il paziente e la valutazione della situazione clinica tramite anamnesi, occupano gran parte della giornata di un farmacista.

Un farmacista che lavora prolungatamente al banco della farmacia, stando in piedi e utilizzando il computer per lunghi periodi di tempo, può essere suscettibile a diverse patologie o problemi di salute legati alla postura e alla sedentarietà.

Ma quanti movimenti compie un farmacista al banco? Quali sono le articolazioni, i muscoli che utilizza maggiormente il farmacista? Quali sono i sintomi che possono comparire dopo una giornata di lavoro?

Quali sono i problemi più frequenti?

Facendo un’analisi la permanenza in piedi prolungata può causare problemi dolori e affaticamento a gambe e caviglie e, a lungo andare, anche alla schiena. Oltretutto una permanenza in piedi per un periodo prolungato può influire sulla circolazione sanguigna.

Una posizione verticale con strumenti di lavoro posizionati erroneamente, come tastiera, mouse e schermo del pc, può causare disturbi alla postura con principi di cifosi o lardosi.

Il prolungato utilizzo di monitor può generare problematiche oculari. L’affaticamento visivo, la stanchezza oculare generano frequentemente mal di testa.

Quando spostiamo oggetti al banco, come scatole di farmaci o pacchetti, bicipite e tricipite brachiale vengono utilizzati. Le articolazioni del polso vengono impegnate costantemente, nei vari movimenti di flessione, estensione e deviazione laterale, durante l’utilizzo di computer, tastiere e mouse. Per evitare tensione e affaticamento da stress ripetitivo vanno adottati piccoli accorgimenti.

Che misure adottare per lavorare meglio?

Quali sono le dimensioni ideali del banco per un farmacista?

Idealmente il piano del banco di lavoro dovrebbe essere posizionato in modo che le braccia del farmacista formino un angolo di circa 90° quando sono appoggiate sul banco. È pensabile e ipotizzabile, soprattutto qualora la farmacia sia dotata di un robot per la gestione e distribuzione del farmaco, dotare il farmacista di una sgabello/seduta. E’ consigliabile una seduta ergonomica dietro il banco, meglio se regolabile in altezza per dare l’opportunità di rilassare ginocchia e arti inferiori nei momenti di fermo.

Monitor moderni, di ultima generazione, hanno schermi estremamente performanti. Il monitor dovrebbe stare a circa 70 centimetri dagli occhi ed essere inclinato, rispetto all’asse visivo, di 15/20 gradi. E’ estremamente importante che non vi siano presenti riflessi sullo schermo: per questo è fondamentale affidarsi, in fase di ristrutturazione della farmacia, ad un team di professionisti che tramite uno studio illuminotecnico gestiscano in maniera ottimale questo aspetto. Avere una postazione ben illuminata ed optare per un piano di lavoro con una superficie neutra e non riflettente aiuta moltissimo nel rendere la percezione degli oggetti più immediata riducendo l’affaticamento visivo.

Pensate al concetto di ergonomia in due contesti completamente differenti: una sala operatoria e la cucina di un ristorante stellato.

Organizzare al meglio la propria postazione di lavoro è importante. Ridurre lo sforzo per raggiungere gli oggetti necessari significa utilizzare meno energie per compiere operazioni continue. Per questo è fondamentale, in fase di ristrutturazione della farmacia, valutare al meglio con un’azienda che si occupa di progettazione d’interni per farmacie, le dimensioni della singola postazione per garantire al farmacista un’ampia e adeguata superficie di lavoro.

Avere i principali strumenti di lavoro a portata di mano è un esercizio banale quanto importante: mouse, tastiera, penna ottica, pos, stampante fiscale, cassetto banconote, stampante per le ricette etc. Mouse ergonomici, tappetini poggiapolsi permettono di rilassare i muscoli del braccio evitando infiammazioni del tunnel carpale.
Esistono maniglie che, nella loro semplicità estetica, possono agevolare l’apertura dei cassetti con un movimento più semplice e meno sforzo muscolare. Sistemi evoluti di guide a scorrimento con ammortizzatori consentono di movimentare i cassetti con meno sforzo riducendo la tensione muscolare.

La “certificazione WELL” è un protocollo studiato per verificare e perfezionare la salubrità e benessere di chi vive negli ambienti di lavoro. In parole più semplici creare un breve protocollo per esercizi e pause magari regolari, con un manuale di semplici esercizi di rilassamento può aiutare a ridurre l’affaticamento muscolare. Offrire a tutto il team una formazione corretta, stimolare i singoli ad un’organizzazione della propria postazione di lavoro facendo test e rimodulando gli spazi può generare, seppur in piccola parte, un impatto positivo sia sulla produttività che sul benessere psicofisico.

E’ importante sottolineare che queste sono solo linee guida generali che possono variare a seconda delle caratteristiche fisiche dei singoli individui. Queste informazioni non costituiscono una consulenza medica professionale.

Riferimenti

“Cosa fa un farmacista? Studio del tempo e del movimento”, Briana J Negaard, PubMed.gov, 13.03.2019

“Addetti alle casse dei supermercati – linee guida per la valutazione del rischio e soluzioni ergonomiche”, Responsabile centro CRREO, Spisal AULSS 17, Regione Veneto

“Dolore alla schiena? Tecniche e terapie adatte ed efficaci”, Antonella Sparvoli, Corriere.it/salute